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Pangiallo

Nel pangiallo più raffinato non si usava il lievito, la sultanina sostituiva lo zibibbo e si aggiungeva all’impasto della pasta di mandorle sciolta nell’uovo. Il nome pangiallo gli deriva dal colore che tradizionalmente veniva ottenuto coprendolo di acqua allo zafferano.

Ricetta - Pangiallo

Ingredienti

200 g di farina
20 g di lievito per il pane
sciroppo di zucchero non denso
350 g di scorzetta di cedro o di arancia candita (a pezzetti)
200 g di pinoli
200 g di mandorle
10 g di spezie (cannella, noce moscata, chiodi di garofano in polvere)
4-5 cucchiaiate di olio extravergine di oliva sabina dop
1,5 kg di zibibbo

  • Tempi di
    preparazione 60' min
  • DifficoltĂ 
    di elaborazione
  • Posti a
    tavola
  • Tipologia di
    cottura

Preparazione

Si impastano prima la farina e il lievito con l’acqua tiepida o lo sciroppo, fino ad ottenere una pasta più morbida di quella del pane. Poi si aggiungono tutti gli altri ingredienti, tenendo conto che se lo zibibbo è troppo, non è necessario usarlo tutto. Ottenuta una specie di pagnotta, la si lascia per una notte in un luogo tiepido. Quindi, fatta una pastella con un po’ di farina, un po’ d’acqua, poco olio, un pizzico di spezie e un po’ di zucchero, la si versa non troppo colante, sul pangiallo, spalmandola ben bene.

Fatto questo, il dolce va cotto in forno a temperatura piuttosto vivace. Una variante più raffinata del pangiallo esclude il lievito, lo zibibbo viene sostituito da uva sultanina e all’impasto va aggiunta della pasta di mandorle sciolta con delle uova. La glassa in questo caso sarà al cioccolato. Il nome “Pangiallo” deriverebbe invece dal fatto che anticamente questo dolce veniva ricoperto con acqua di zafferano.

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